Ma cosa mi sta passando sulla testa ?

All’Osservatorio Astronomico di Padova, uno dei più antichi d’europa con i suo quasi 260 anni, si studiano pianeti e galassie con gli strumenti più moderni, dai telescopi europei giganti nel deserto di Atacama, Cile, ai satelliti che orbitano attorno alla Terra, in particolare quelli che cercano 24 ore al giorno nuovi pianeti che ruotano attorno a stelle lontane.

Per avvicinare il pubblico a queste ricerche di mondi lontani che ruotano attorno ad altre stelle  gli astronomi ne hanno pensata una di molto semplice e efficace. Fatti e rifatti i dovuti calcoli hanno messo in funzione un meccanismo, ovviamente software, tale per cui la vecchia Specola, così è conosciuta dai padovani, si illumina per qualche decina di secondi di un colore diverso a seconda del pianeta extrasolare o dell’oggetto celeste che passa sopra la verticale di Padova, la città da cui, peraltro, Galileo fece le osservazioni che rivoluzionarono  la conoscenza dell’Universo.

Da Natale a Capodanno quindi, chi passa accanto all’Osservatorio, uno dei luoghi più caratteristici e frequentati della vecchia Padova, potrà vedere cambiare colore alla torre medievale, come si vede nell’immagine qui sotto.

Degli oltre 5000 esopianeti che sono stati scoperti fino ad oggi, gli astronomi dell’Osservatorio di Padova ne hanno selezionati 180. In
questo modo facendo una passeggiata, in uno dei punti più belli della città, potrà capitare di vedere la torre dell’Osservatorio Astronomico dipingersi di vari colori segno che in quel momento sopra le teste dei padovani sta passando un oggetto celeste strettamente connesso con l’astronomia locale.

Rosso per pianeti come Giove, giallo se il pianeta è così vicino alla sua stella da essere rovente, verde se il pianeta è di tipo terrestre e blu per pianeti grandi come Nettuno

Infine anche la Specola vuole sottolineare la vicinanza con il popolo Ucraino, alternando i colori della bandiera giallo azzurra al momento del sorgere sui cieli di Padova dell’asteroide 2171 Kiev. Una vicinanza non solo simbolica: l’Osservatorio ospita oggi due astronome ucraine e partecipava attivamente agli incontri a Karkhiv tra le astronomie delle due nazioni.

Per capirci di più e per avere il nome dell’oggetto celeste che sta “accendendo” la Specola si può andare a questa pagina web