Nuove stazioni meteo per una climatologia più precisa

 

Questo articolo è uscito in una versione leggermente più corta, per ragioni di spazio, nel giornale cartaceo del 28.9.2023

Si inaugura oggi nel parco del Castello di Stupinigi, poco distante da Torino, la prima stazione climatologica di riferimento italiana, gestita dall’INRIM, Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica  e dalla Società Meteorologica Italiana.

E’ l’evento centrale di una settimana di convegni e incontri che hanno portato a Torino oltre cento scienziati dai cinque continenti, compresi specialisti ONU per il cambiamento climatico, il citatissimo IPCC, gruppo intergovernativo che lavora sul tema dal 1988,.

Torino è stata scelta perché oggi il punto fondamentale è migliorare la qualità delle misure utili per capire come varia e  varierà il clima. C’è bisogno di più dati e più precisi. La stazione di Stupinigi fa parte di una rete di una ventina di nuove stazioni sparse per il pianeta che utilizzano strumenti di nuova generazione.

“Per conoscere la natura e i suoi fenomeni bisogna innanzitutto disporre di misure su cui ragionare“ dice Andrea Merlone, dirigente di ricerca di Inrim e organizzatore delle manifestazioni torinesi. 

E’ un punto fondamentale: il nostro approccio scientifico alla natura e ai fenomeni naturali è procurarsi dei dati innanzitutto, misure di grandezze che mi dicono “quanto” di un fenomeno: 1 metro, 3 chilogrammi, 5 secondi. Numeri e unità di misura sono la base su cui ragionare e sviluppare un modello matematico che riproduca al meglio possibile, e ovviamente preveda l’andamento del fenomeno, il “come” se vogliamo. Dati più abbondanti e più precisi permetteranno anche di avere più velocemente l’andamento delle variazioni  climatiche. 

Oggi abbiamo ottimi modelli, ma occorre fare di più, il cambiamento è veloce e, per molti versi, quasi controintuitivo: l’aumento di temperatura nell’artico è il maggiore dell’emisfero nord, quasi 1.4 gradi. Più ghiaccio si scioglie più terra emerge e dal bianco che riflette passiamo al nero, o comunque scuro del terreno che assorbe. La minore differenza di temperatura tra Polo ed Equatore è uno dei fattori che più impensieriscono e pesano.  

Le nuove stazioni meteo servono a migliorare le misure in modo notevole, sono poste lontane da situazioni di disturbo, in un’ area a prato sufficientemente grande e dispongono dei più moderni strumenti per misurare radiazione solare, temperatura dell’aria e del suolo,  vento, umidità ,  precipitazioni.  Il tutto “con livelli di controllo degni di un Istituto di metrologia” specifica Merlone.   

Per avere un’idea l’anemometro, che misura la velocità del vento è un sofisticato sistema che lancia ultrasuoni e dalla loro alterazione, dovuta al vento stesso, ne  misura la velocità. 

Si arriva così ad avere, per i vari parametri, valori al centesimo, indispensabili per sviluppare modelli del clima sempre più affidabili e offrire, come vuole l’Onu, un servizio indispensabile per la sostenibilità. 

Sapremo insomma come andrà in una certa area del mondo fra 20 o 30 anni, se ci sarà ancora acqua o no, se converrà sviluppare lì una città o meno, impiantare una coltivazione o un’altra.

A Torino anche iniziative con le scuole e giovani che parlano nelle manifestazioni, passaggio importante e nel verso giusto per sensibilizzare i giovani nei confronti del cambiamento del clima. Oggi come oggi c’è una vera e propria ossessione verso il “meteo” , il tempo che farà domani” , ma scarsa attenzione verso il clima, spesso non si sa neppure la differenza.  Se oggi abbiamo una temperatura di 40 gradi , come quest’estate in molte località, questo non ha molto a che fare col clima, il vero punto di svolta è il permanere di queste temperature sulla stessa zona, sempre più frequente QuestoProprio verso i giovani l’ultima considerazione di Marrone: “Abbiamo anche il dovere di lasciare per il futuro misure sempre più precise per lo studio del clima” . Anche questo è sostenibilità.  è un segno del cambiamento climatico: il permanere di fenomeni estremi rispetto al passato.