Scope che stanno in piedi, asse terrestre, ma che succede proprio oggi?

Un paio di amiche mandano via WhatsApp  una fotografia come questa , in cui, incredibilmente, una scopa da cucina sta perfettamente “in piedi da sola” e lo fa per ore se nessuno la va a disturbare.

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Il messaggio va nella lista degli amici un po’ caciaroni della cena di capodanno dove trovano alloggio, oltre a me, altri due amici esimi professori di Fisica.  E’ una sfida.

Il fatto è che Radio Fante , in questa situazione in cui si sta parecchio a casa per via del telelavoro e del  malefico Virus che non nominiamo, funziona alla grande e un po’ di tempo libero in più fa in modo che magari si arrivi a dire “ci provo si sa mai” .

Il fatto è anche che in questi giorni, oggi in particolare in Italia, viaggiano messaggi come questi sulle reti social:

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Insomma oggi, ma gira già da ieri, a causa dell’asse terrestre,  ma non viene specificato nulla, le scope staranno in piedi da sole!! Non si sa come faranno le povere befane. Il tutto è ovviamente seguito da un monito al limite della maledizione: la prossima volta che potrai fare un esperimento del genere sarà tra 3500 anni. Dura di questi tempi col Virus che gira….

E’ addirittura intervenuta “la NASA” , che fa sempre colpo, a svelare il mistero, anche perché la Broomstick Challenge, la sfida delle scope, è nata in Usa.  Bastava in realtà, come hanno fatto le mie care amiche, chiedere all’amico fisico che avrebbe spiegato come alcune scope siano parecchio sbilanciate nella distribuzione della massa e quindi il loro baricentro sia basso, molto basso. In più , come nell’immagine in alto, la parte setole è molto larga e fa letteralmente da basamento-treppiede al resto della scopa che quindi sta in piedi da sola, lo fa oggi e, provare per credere, lo farà anche domani.

La seconda, pessima notizia per tutti noi, è che ci hanno mentito tutti i nostri insegnanti, dalla cara maestra delle elementari in avanti.

State ben saldi : l’asse di rotazione terrestre non esiste !!  E’ ben noto in didattica della Scienza che noi, tutti, pensiamo fin da bambini che l’asse terrestre sia qualcosa di realmente esistente, a causa dei malefici mappamondi che stanno, o stavano, nelle classi e/o nelle case. Come questo:

mappamondo In questi oggetti, preziosi peraltro, l’asse terrestre sembra esserci veramente ed essere solido, anzi solidissimo. Giorno dopo giorno in noi che lo vediamo a scuola si forma l’idea che ci sia veramente e che sia, tutto sommato, una specie di tubo di ferro. Si chiamano concezioni errate, misconception in inglese, e sono uno degli ostacoli tipici per la comprensione dei problemi reali. Ne abbiamo di tutti i tipi, per esempio nei supermercati troviamo fra le verdure i pomodori, che tali non sono, sono frutti avendo dei semi come le mele.

La Terra poi non è tonda, ma, se andiamo a vederla un po’ in fino, è non solo schiacciata ai poli, ma ha una forma irregolare, più simile a un “geoide” e anche la distribuzione della massa è molto diversa da regione a regione. Satelliti artificiali molto raffinati e precisi, come il recente Goce, hanno misurato la gravità terrestre punto per punto. Ecco Goce, uno dei vanti dell’Industria spaziale e della Fisica Europee.

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Insomma la Terra non è una sfera omogenea, che quindi potrebbe girare indisturbata come fanno i palloni da basket quando i giocatori li fanno ruotare su un dito,  ma piuttosto una specie di puzzle tridimensionale composto però da pezzi che “pesano” diversamente uno dall’altro.  A questo punto, dato che la Terra gira, l’asse terrestre, che è una pura astrazione nostra di poveri esseri umani  costretti a fare dei modelli scientifici della realtà che osservano,  ne fa di tutti i colori perché la rotazione è irregolare sia quella istantanea che quella a medio e lungo periodo, assomiglia all’antenna di una auto che proceda con una gomma sgonfia.

Molto difficile quindi capire la direzione dell’asse terrestre nel momento in cui leggete questa frase, primo perché non esiste ma è una astrazione e determinarne la direzione non è impresa banale, secondo perché nel momento in cui  lo avete preso per i capelli si è già spostato.   Dalla scopa ai concetti di base del metodo scientifico il passo è breve.