Questa è una bella immagine della Via Lattea presa da terra, ne abbiamo magari viste parecchie di simili. L’inclinazione della striscia centrale, in parte luminosa e in parte scura, dipende da dove sosserviamo il cielo dalla Terra. La nostra Galassia, l’unica che per tradizione si può scrivere con la G maiuscola iniziale, ha una larghezza di 100.000 anni luce e contiene circa 2 centinaia di miliardi di stelle.
Fu Galileo Galilei, nel 1609, osservando il cielo da Padova con il suo “perspicillum”, il primo cannocchiale, a capire che la Via Lattea era composta di “infinite” stelline.
Benissimo, ma c’è un problema: noi siamo dentro la Via Lattea, e quindi non possiamo sapere come “è fatta all’esterno”. E’ la stessa situazione di una persona che sta dentro a un grattacielo e non può scattare una foto del grattacielo stesso, ma, vedendo gli altri grattacieli vicini dalla sua finestra, può farsi un’idea di come è fatto il suo dove abita.
Questo fino a ieri , quando, grazie alla posizione e luminosità di quasi due miliardi di stelle misurate dal satellite astrometrico GAIA, dell’Agenzia spaziale europea, Esa, è stata ricostruita un’immagine veritiera di “come è fatta” la nostra Galassia. E’ una spirale, nella classificazione astrofisica, con una centro, buldge, molto luminoso e tondo, per la densità di stelle in quella zona. Quello che forse non ci si aspettava è che la zona di polvere, esterna e scura nell’immagine, fosse un po’ warped, deformata.
Con lo stesso metodo è stata prodotta anche una immagine diciamo “dall’alto”, che fa vedere bene come l’idea che la nostra sia una galassia spirale è esatta. Noi, con il nostro piccolo Sole, siamo per fortuna in periferia, dove non c’è troppa energia buttata fuori dalle stelle. Siamo nel braccio di Orione e ruotiamo come tutte le altre stelle attorno al centro della Galassia.