2 x 1 anche per Rosetta ?

Si sa che le offerte non mancano mai , specie in questo periodo, ma quel che sta capitando alla sonda Rosetta dell’Agenzia Spaziale Europea, Esa,  è proprio ben curioso. Partita oramai 10 anni fa, la sonda è addirittura entrata in sonno per parecchio tempo per risparmiare energia e si è risvegliata mesi fa in prossimità del suo bersaglio, la cometa  67P/Churyumov-Gerasimenko su cui Rosetta dovrà scaricare un piccolo lander, Philae, che studierà la composizione del suolo.

Ora le immagini e il filmato ricavato dalle stesse 5 giorni fa facevano intravedere una ben strana e inusuale composizione “doppia” del nucleo cometaria, delle dimensioni massime di circa 5 chilometri. E’ stato dato alla cometa il nome scherzoso di “papera spaziale”, piuttosto calzante come si vede dal filmato.

Ora foto che sono state ricavate a una distanza ancora minore, solo 5500 chilometri, ci mostrano abbastanza chiaramente come sembri trattarsi di due nuclei “tenuti assieme” piuttosto che “fusi” da un ponte di materia abbastanza sottile, rispetto ai due “sassispaziali”.

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Quel che insospettisce in queste immagini è che la parte che unisce i due nuclei è visibilmente più luminosa, quindi “potrebbe” trattarsi di ghiaccio.  Abbiamo usato tutte queste virgolette perché l’ipotesi è ancora piuttosto azzardata ma affascinante. Vedremo. Quel che è certo è che la forma della cometa complica parecchio la discesa del piccolo lander Philae che dovrà trovarsi un posto abbastanza piatto per atterrare e avrà qualche problema con il campo gravitazionale della cometa stessa, certo molto debole, ma a questo punto più complicato del previsto proprio per la forma doppia.

Anche queste immagini (100 metri / pixel) sono state riprese dalle camere di Osiris, l’equipaggiamento per le riprese di Rosetta, sviluppato in buona parte anche in Italia all’Università di Padova.