E’ questo aggeggio qui che dice ai satelliti, anche al nostro beniamono del momento Exomars, se stanno andando nella giusta direzione. E’ uno Star Tracker e fa le veci dell’ufficiale navigatore nelle navi. Traccia le stelle che vede con il suo piccolo telescopio a grande campo, le riconosce e da come e dove le vede capisce se Exomars sta andando nella direzione giusta. Di stelle ne conosce un 3.000, pià che sufficente per fare il punto nave, pardon punto satellite, e le ha sempre presenti in un piccolo catalogo che ha a disposizione.
Qualche numero così capiamo di cosa stiamo parlando: può tracciare fino a 10-15 stelle alla volta a seconda del modello, ha le dimensioni di una scatola da scarpe e un peso sui 3.5 chili, infine, particolare importantissimo, ha un campo di vista fino a 20×20 gradi di cielo. Per capire quanto cielo vede immaginiamo di prendere il coperchio della scatola da scarpe, tendere il braccio dritto dritto e guardare verso l’alto: quella del coperchio è un’area simile a quella che il nostro Star Tracker vede.
Come i vecchi ed esperti marinai delle navi a vela osserva le stelle e, da come le vede, capisce dove è il satellite e sopratutto se sono necessarie correzioni di rotta. Il catalogo stellare può averlo incorporato o nel computer di bordo del satellite che serve.
E’ uno dei pezzi fondamentali di ogni missione, nello spazio infatti non c’è nè alto nè basso nè tantomeno destra o sinistra o punti cardinali. Per noi poveri bipedi ancorati alla madre Terra in un mondo quasi bidimensionale per i nostri sensi la cosa è quasi paurosa, ma per i satelliti , grazie allo Star Tracker, è cosa semplice.
Quello su Exomars è italiano, e non è un caso: i migliori di questi strumenti li costruiamo noi, da sempre. Li fa Leonardo – Finmeccanica negli stabilimenti di Campi Bisenzio, provincia di Firenze, e non è cosa da poco dato che al momento ne ha confezionati e venduti un migliaio e, attualmente, ne ha in portafoglio molte decine per la nuova costellazione Iridium, che sarà di ben 80 satelliti. Per fare un esempio per gli appassionati di pianeti è di Leonardo lo Star Tracker montato sulla sonda Cassini, che ci ha fatto il regalo del più bell’album fotografico del sistema solare, quello di Saturno, e sulla sonda Rosetta, che ha braccato la cometa C67P come un segugio per mesi. Certo non è facile aggiudicarsi tutte le commesse a livello internazionale, perchè, come ci ha detto Marco Molina, Cto della linea di business spazio di Leonardo, la competizione con altre industrie che propongono strumenti analoghi è forte, e la posizione va conquistata e mantenuta ogni volta.
A questo proposito un particolare interessante: Rosetta a un certo punto della sua missione si avvicinò troppo alla cometa C67P che doveva studiare, una situazione pericolosa. Per fortuna proprio lo Star Tracker si rese conto che qualcosa non andava, dato che iniziavano a comparire troppe stelle “non identificate”, che altro non erano se non polvere proveniente dalla cometa. Segnale di allarme e Rosetta, per fortuna si allontana.