Forte si sapeva che sarebbe stato, ma il fenomeno ricorrente di El Niño di quest’anno si avvia a diventare il più importante dagli anni ’50 del secolo scorso. Le immagini da satellite sono molto eloquenti, questa qui sotto è una buona sintesi della situazione al 31 agosto. Il massimo del fenomeno si prevede verso fine autunno-inverno 2015-16.
Insomma quando da noi qui in Italia furoreggiavano i primi scooter e Nilla Pizzi cantava “Vola colomba bianca vola” la stuazione delle acqua degli oceani, specie vicino alla costa ovest dell’America del nord, era molto simile a quella odierna.
Ma di che si tratta, è un fenomeno “straordinario” o “normale”? El Niño è un cambiamento temporaneo del clima dell’Oceano Pacifico, nella zona intorno all’equatore in cui avviene un aumento di temperatura. Questo succede perchè, in condizioni normali diciamo così, i venti da est a ovest spingono l’acqua calda verso ovest e questo provoca ad est l’affioramento di acqua più fredda dalle profondità. In pratica si stabilisce una situazione stazionaria, che mitiga la temperatura complessiva dell’Oceano.
Se il vento si indebolisce, come fa periodicamente, l’acqua calda “va piano” verso la costa ovest e quella fredda fa sempre più fatica ad emergere: ecco El Niño !! Questa alterazione termica, il Pacifico più caldo, crea scompensi nell’atmosfera, nella circolazione dei venti e nel clima in generale, con “disastri” (dal punto di vista umano), in quasi tutte le parti del mondo, anche se con intensità differente, Da noi per esempio l’alterazione climatica non comporta certo tifoni e tornado violenti, fortunatamente.
Certo preoccupa se lo si mette assieme allo scioglimento record dei ghiacciai e altri fenomeni legati al riscaldamento globale.
Per gli amanti dei numeri, virtù mai abbastanza apprezzata, qui si trovano i dati di base del fenomeno a partire dal 1950.