Il 2 novembre scorso, alle 18: 29 in Italia, la navicella spaziale Shenzhou 8, lanciata poche ore prima dalla base situata nel deserto dei Gobi in Mongolia, riusciva ad effettuare per la prima volta l'operazione di attracco al modulo centrale della Stazione spaziale cinese Tiangong , ovvero il Palazzo Celeste. Con una scelta un po’ scenica l'operazione veniva compiuta proprio mentre i due mezzi, ovviamente a poca distanza l'uno dall'altro, volavano sopra la Cina.
Pochi minuti per agganciare il modulo, senza astronauti questa volta, a quello principale tramite un nuovo sistema di aggancio sviluppato autonomamente dai cinesi. Manovra perfetta, precisione millimetrica, tutto ha funzionato al meglio. Gioia incontenibile fra gli addetti la sala di controllo di Pechino: la Cina infatti diventa con questo il terzo paese al mondo capace di fare una manovra del genere, dopo Stati Uniti e Russia. I
È ben vero che l'attracco di un modulo una stazione spaziale è, per la Stazione spaziale internazionale, ISS, degli USA; UE e Russia, una questione quasi banale, solo poche ore prima infatti il modulo russo con viveri provviste strumenti era attraccato alla ISS, ma resta sempre fatto che la tecnologia e la capacità di gestire una manovra del genere viene considerata dagli specialisti un punto chiave per progredire nell'esplorazione dello spazio.
Il Palazzo Celeste (immagine sopra) così potrà essere costruito nei prossimi mesi e anni fino a completarlo col pieno esercizio entro il decennio; nell'anno prossimo sono previste almeno altre due missioni anche con astronauti, tachionauti come vengono chiamati quelli cinesi. La Stazione spaziale cinese sembra molto vicina a quella MIR dei sovietici di un paio di decenni fa ed è sensibilmente più piccola della ISS, 40 tonnellate contro 200, ma certamente testimonia come i piani spaziali della Cina siano concreti e nel giusto binario.