Forse per un astronauta quello di potersi perdere nello spazio è un incubo che ogni tatno viene sul serio. Ipotesi remota, ma possibile quando sono effettuate EVA, Attività Extra Veicolari non legate, come quella nell'immagine qui sopra.
Ora però con un raggio laser si riuscirà a riportarli al veicolo spaziale che hanno lasciato eventuali astronauti che non ruscissero a farlo da soli per qualche guasto.
Niente paura non è un nuovo e fantascientifico "raggio attrattore" ma solamente un ben collaudato laser con cui poter puntare in modo notevolmente preciso dei micro razzi, della grandezza di una fialetta da seltz, sulla tuta dell'astronauta. Il laser vaporizza il contenuto dei microrazzi che riportano opportunamente l'astronauta alla base per la legge di azione e reazione.
L'idea è dovuta a John Sinko, ingegnere della Ohio State University in Newark, che l'aveva proposta per la spazzatura spaziale, ossia i resti , grandi e piccoli, di satelilite e altro che orbitano pericolosamente attorno alla Terra.
Ora sta lavorando su questa idea per il fine nobile di salvare astronauti persi nello spazio con Clifford Schlecht dell'Istituto for Materials, Energetics and Complexity in Greenville, South Carolina.