2.4 milioni di dollari a varie compagnie USA, per la precisone Analytical Mechanics Associates Inc. of Hampton, Va., Ball Aerospace & Technologies Corporation of Boulder, Colorado, The Boeing Company of Huntington Beach, California, and Lockheed Martin Space Systems Company in Littleton, Colorado, per pensare e produrre un paio di paginette
Sono tanti ? Dipende da come la si vede, il problema che devono affrontare è bello tosto: costruire una stazione di rifornimento nello spazio.
Se infatti la fase “dopo Shuttle” deve prevedere missioni lunghe o quanto meno permanenza in orbita oltre I limiti attuali, occorre avere rifornimenti in volo, un po’ come gli aerei oggi possono avere dai grandissimi velivoli cisterna.
Ovviamente per un'impresa del genere sono mille i problemi da risolvere, ma i più importante di tutti, che è anche quello per cui è stato dato il ricco contratto a tante ditte diverse, è molto semplice da spiegare quanto complesso da risolvere: come mantenere il carburante necessario alle astronavi.
Si tratta infatti di idrogeno o ossigeno liquidi, che devono essere tenuti a temperature prossime allo zero assoluto, ossia centinaia di gradi sotto lo zero. Per quanto faccia freddo nello spazio, e può farne proprio tanto, bene può non essere sufficiente. Se non si riesce a raffreddarlo in modo conveniente e sicuro si rischia di far semplicemente evaporare tutto il propellente che ridiventa gas in un attimo, lasciando la stazione di servizio a secco !!
Un problema non banale che aspetta una soluzione intelligente.